martedì 11 dicembre 2007

I Savoia e la Chiesa Ortodossa

Grazie alle preziose informazioni fornitemi da Massimo a proposito dei culti tollerati in Italia prima dell'unità (vedi post "Il Vuoto" su Il Consiglio dell'Abate Vella), ho scoperto che la Chiesa Ortodossa vanta (letteralmente) uno storico legame con casa Savoia. Curiosamente, indovinate un po' dove ho trovato questa informazione? Sul sito dell'Arcidiocesi di Palermo della Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina. Riporto fedelmente il testo in questione, senza volere scatenare necessariamente una polemica. Dico solo che trovo quanto meno singolare il fatto che gli ortodossi si vantino di questo legame con la casa regnante colonizzatrice dicendo addirittura che: "[...] i Savoia unificarono l'Italia, portando agli italiani, per la prima volta dal medioevo, un senso di libertà religiosa" (sic!). Tra le righe (e neanche troppo) si legge financo una certa nostalgia per la fine della monarchia sabauda quando si dice che: "[i] legami dei Savoia con l'Ortodossia [...] sarebbero stati meglio conosciuti in Italia se il Paese fosse rimasto una monarchia dopo il 1946"). Si accettano opinioni. Io dico subito la mia: questa, insieme a tante altre testimonianze storiche, dimostra la subalternità delle Chiese Autocefale Ortodosse al potere politico.


Rapporti tra la Chiesa Ortodossa e la Casa di Savoia

Storicamente, i protettori dell'Ortodossia sono stati i sovrani dei Paesi dove le varie giurisdizioni nazionali Ortodosse esistono ancora. A loro volta, ire governavano per mezzo della grazia di Dio, incarnatasi nella Chiesa e nei suoi vescovi; molte incoronazioni europee sono ancora ceremonie religiose Ortodosse, Romano-Cattoliche o Protestanti.

Le ultime comunità Ortodosse native in Veneto, Puglia, Calabria e Sicilia sono state gradualmente latinizzate nel XIV e nel XVII secolo persino le parrocchie fondate dagli Albanesi sfuggiti alle conquiste turchi nei Balcani, site nell'Italia meridionale, erano diventate "uniati", cioè congregazioni romano-cattoliche che celebravano col rito bizantino. Nel XX secolo, alcuni collegamenti dinastici fra le case reali Ortodosse sonostati stabiliti con la casa reale italiana, concentrandosi nelle famiglie reali Ortodosse dei Paesi balcanici.

I Savoia governarono in nord Italia (Piemonte) per secoli. A partire dall'800 la dinastia dichiarò una notevole tolleranza religiosa dei protestanti (Valdesi) ed ebrei, e ad alcuni di questi ottennero il titolo di baroni. In questo modo i Savoia, anche se romano-cattolici, si differenziavano dai reali del Sud, i Borboni di Napoli, che, al contrario, concedevano solamente chiese cattoliche in Sicilia. A partire dal 1870, i Savoia unificarono l'Italia, portando agli italiani, per la prima volta dal medioevo, un senso di libertà religiosa.

Nel 1896 il Principe Vittorio Emanuele, futuro re d'Italia (regnò per 45 anni) sposò la statuaria Elena Petrovic, figlia di Nicola I del Montenegro. Ellafu la prima regina italiana nei secoli a manifestare un particolare interesse inopere di carità nei confronti del popolo. Ortodossa devota, accettò ilcattolicesimo per ragioni dinastiche per sposare l'erede al trono italiano ma fececostruire una cappella ortodossa nel Quirinale. Nel 1930 sua figlia, Giovanna, sposò Boris III, re di Bulgaria. (Il loro figlio, re Simeon, è l'attuale Primo Ministro di Bulgaria.) Ella si convertì all'Ortodossia e morì nel 2000, dopo aver riscontrato grande popolarità tra il popolo bulgaro. Altri membri di Casa Savoia si sposarono con membri di altre dinastie ortodosse, diventando anch'essi ortodossi. Nel 1939 Aimone, Duca d'Aosta, sposò Irene, figlia del Re Costantino I di Grecia. Nel 1955 Maria Pia, figlia di Umberto II d'Italia (che regnò brevemente nel 1946) sposò il Principe Alessandro di Iugoslavia.

I legami dei Savoia con l'Ortodossia, e particolarmente con le Chiese balcaniche, sarebbero stati meglio conosciuti in Italia se il Paese fosse rimasto una monarchia dopo il 1946. I tempi cambiano ma la Chiesa Ortodossa rimane.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Ing. Volante, mi domando tu come faccia a trovare queste notizie, erano cose che completamente sconoscevo.

Ma dopo che ti ho letto, mi sono ricordato di un libro del 1861 che parla degli abitanti di piana degli albanesi(una volta chiamata piana dei greci) i quali sembra si distinsero nell'aiutare Garibaldi, addirittura il Suino in questione scrisse apposito decreto il 16 novembre del 1860.

Ad ogni modo ti do il link del testo che puoi sfogliare o scaricare gratuitamente:

http://books.google.it/books?id=bhU0AAAAIAAJ&printsec=frontcover&dq=piana+dei+greci&as_brr=1#PPP3,M1

saluti
Gonzalo

L'Ingegnere Volante ha detto...

Ciao Gonzalo,

Internet è una grande fonte di verità. E ci aiuterà sempre di più a sbugiardare i furbetti.

Cerca nella Rete e troverai.

Del resto anche tu sei riuscito a scovare documenti importantissimi. Anzi, ti ringrazio per il link al prezioso documento "Piana dei Greci nella Rivoluzione Siciliana del 1860", che testimonia dell'appoggio dei "patrioti" di Piana dei Greci al "glorioso nostro liberatore" (alias Garibaldi).

Abate Vella ha detto...

Ingegnere,

a dire il vero non vedo nessuna sottomissione della chiesa ortodossa ai Savoia in queste righe, anche se sono d'accordo con te sul fatto che il non avere un forte figura come il Papa alla guida può rendere il potere religioso schiavo di quello politico, come è stato per le chiese protestanti.

Il documento è interessante perchè indica precise connessioni politiche (oltre che religiose) dei Savoia.

Un altra cosa: a Piana degli Albanesi si osanna al Garibaldi come in tutti gli altri paesi della Sicilia. Non vedo perchè se lo fanno i cattolici ortodossi non va bene, se lo fanno i cattolici cattolici va bene.

E le manifestazioni garibaldine a Marsala ed a Cafalù? Gli uni sono arabi e gli altri forse massoni?

Non cadiamo nell'errore di adattare la verità alle nostre idee invece del contrario!

Un libro del 1861: ma che, dobbiamo passare da un sussidiario all'altro? Povera Sicilia!

L'Ingegnere Volante ha detto...

Abate,

Può darsi che abbia esagerato con la sottomissione. Ma mi pare che ci sia una gran bella differenza tra una chiesa (quella Ortodossa) che si vanta dei legami con i Savoia e una (quella Cattolica) che invece è da sempre critica nei confronti dei Savoia.

Osannare Garibaldi non va bene, chiunque lo faccia. Mi sembra scontato.

Riguardo ai sussidiari, nel tuo blog in questo momento c'è molta gente che rispolvera sussidiari grondanti di retorica risorgimentale, e lo sottolineo, RETORICA RISORGIMENTALE. Gente presuntuosa che mi ha anche dato un 4 in storia sulla base delle loro conoscenze da sussidiario, appunto.

Mi spiace, non capisco perché fra tutti te la stia prendendo con me.

Se c'è uno non ideologizzato quello sono io. Ho le mie idee, e le difendo a spada tratta, ma questo non significa che non sia aperto alla comprensione e alla dialettica e, se è il caso, a cambiare idea. Solo gli imbecilli non cambiano mai idea!

Tu dici: "Non cadiamo nell'errore di adattare la verità alle nostre idee invece del contrario!"

Bene, a me invece sembra che in questo momento il dibattito sia esasperato da gente che non fa altro che ritagliarsi una propria verità storica, mettendoci dentro tutti i pezzettini che più gli aggradano. Ma non vedi che nel tuo blog c'è gente che in fin dei conti parla come i più accaniti risorgimentalisti italiani, con l'unica differenza che loro sono siciliani e vogliono l'indipendenza della Sicilia?

Per questa gente i cattivi sono sempre e solo i Borbone, la Chiesa Cattolica, la Reazione, i bigotti, i sovrani paternalisti, ecc.

Questi ti stanno bene? Le loro idee possono avere il bollino di "buon sicilianista"?

Se ti sembra che siamo rimasti all'800 è solo perché il discorso è stato ed è strumentalizzato da gente la cui retorica è ferma all'800, al Risorgimento appunto.

Ho esordito questo commento dicendo che forse posso aver esagerato nel parlare di sottomissione. Ti sfido a trovare uno solo tra i tuoi attuali interlocutori che abbia l'umiltà di ritornare sui propri passi quando si esagera.

E vieni a redarguire me?

A dire povera Sicilia potrei essere pure io.

E lo sai che ti dico? A volte sono veramente tentato dall'abbandonarla questa povera e miserabile Sicilia, che non sa imparare da i propri madornali errori storici.

L'ho già abbandonata fisicamente, ma dato come mi girano in questo momento, sono veramente tentato dall'abbandonarla anche moralmente.

Se in più mi devo sentire rimproverare per aver riportato un documento pubblicato su Internet e aver espresso un'opinione sulla base di questo, quando invece c'è gente che parla e straparla sulla base dei sussidiari scritti dai vincitori-colonizzatori-italiani e senza documenti alla mano, allora forse faccio bene a metterci una pietra sopra e a non pensarci più.

Anonimo ha detto...

Ciao Abate, il tuo commento è stato fuorviato da un sicuro errore di interpretazione: rileggi attentamente ciò che ho scritto, quel libro dice che Piana degli Albanesi si distinse[più degli altri] nell'aiutare Garibaldi come ammise peraltro il Dittatore stesso.

X Ing. Volante
Quando io mi avvicinai per la prima volta alla Causa, mi dissero non ti aspettare glorie ed onori, ma solo lacrime e sangue.
Mai cosa più vera mi fu detta.

Non basta che uno da il massimo per tentare di cambiare le cose(mi sono sciroppato 1200km per andare a Gaeta!!!), si deve sentire pure criticare, ma non dai nemici, ma da quelli che stanno dalla stessa parte della barricata.

Delusioni, bocconi amari, rospi da ingoiare ne ho avuti a non finire in questi 5 anni, eppure sono ancora qui e grazie a questa insistenza ho potuto avere anche delle belle soddisfazioni.

Perchè ho capito, grazie anche al fatto che tempo fa ritrovai la Fede, che non è l'ideologia ciò che unisce gli uomini, ma la Fede in Cristo, la tradizione cattolica dei Popoli delle Due Sicilie.

Spero che presto si formi in Sicilia(e sto lavorando per questo) un gruppo non unito nelle ideologie(perchè ciò è impossibile), ma nel tradizionalismo cattolico.

saluti
Gonzalo

Abate Vella ha detto...

Caro Gonzalo,

non sono stato fuorviato da niente.

Ripeto e sottoscrivo quello che ho detto sopra.