Le ideologie moderne sono veramente il frutto della Ragione - scritta con la 'R' maiuscola - in contrapposizione alla Rivelazione del vangelo? La storia ci insegna l'opposto contrario.
Se è vero infatti che la Rivoluzione (un'altra 'R' maiuscola) propugna in teoria i valori di libertà, uguaglianza e fraternità, i fatti tradiscono i veri propositi dei rivoluzionari: gli ultimi due secoli di storia ci danno testimonianza delle violenze più inaudite perpetrate dall'uomo sull'uomo. La Rivoluzione francese ne fu anticipatrice, prima in seno alla nazione, col periodo del Terrore, e poi sul fronte internazionale, attraverso le campagne napoleoniche: mai prima di allora gli Stati si erano fatti guerra per fini ideologici.
Se è vero infatti che la Rivoluzione (un'altra 'R' maiuscola) propugna in teoria i valori di libertà, uguaglianza e fraternità, i fatti tradiscono i veri propositi dei rivoluzionari: gli ultimi due secoli di storia ci danno testimonianza delle violenze più inaudite perpetrate dall'uomo sull'uomo. La Rivoluzione francese ne fu anticipatrice, prima in seno alla nazione, col periodo del Terrore, e poi sul fronte internazionale, attraverso le campagne napoleoniche: mai prima di allora gli Stati si erano fatti guerra per fini ideologici.
Obiettivo mai nascosto delle rivoluzioni è cancellare l'ordine naturale iscritto nelle cose e nell'uomo, per costruire "un mondo e un uomo nuovi" forgiati sul modello dell'utopia ideologica, costi quel che costi, vite umane comprese. In nome della Ragione e dell'utopia, contrapposti alla Rivelazione e al realismo dell'Europa cattolica pre-rivoluzionaria, i seguaci delle ideologie moderne hanno dato sfogo alle pieghe più malefiche della natura umana, legittimando l'uso della violenza come passaggio ineluttabile verso la costruzione del nuovo ordine mondiale (leggasi a proposito il post: "Mussolini, Gramsci, l'Italia e il mito della violenza salvifica").
Dal liberalismo, al nazionalismo, dal socialismo massimalista al fascismo, dal comunismo al nazional-socialismo: un susseguirsi di dottrine politiche tutte riconducibili alla Ragione e che, nel nome della Ragione, hanno determinato i più grandi bagni di sangue che la storia mondiale abbia mai conosciuto.
Le cronache politiche dei nostri giorni, sia a livello nazionale che regionale (vedi post: "FNS: come le ideologie fotteranno il sicilianismo"), ci dimostrano che ideologie e utopie fanno - ahinoi - ancora presa su gran parte del popolo. Sembra allora quasi una coincidenza fortunata che proprio oggi, 28 ottobre 2007, il Papa Benedetto XVI ci riporti all'attenzione le terribili persecuzioni religiose avvenute in Spagna durante la guerra civile. Persecuzioni che, ancora una volta, testimoniano del Male - quello assoluto - che si nasconde dietro una visione utopico-materialistica del mondo e della vita.
Il pezzo che riproponiamo è apparso su Libero il 21 ottobre scorso ed è a firma di Antonio Socci. Buona lettura!
Dal liberalismo, al nazionalismo, dal socialismo massimalista al fascismo, dal comunismo al nazional-socialismo: un susseguirsi di dottrine politiche tutte riconducibili alla Ragione e che, nel nome della Ragione, hanno determinato i più grandi bagni di sangue che la storia mondiale abbia mai conosciuto.
Le cronache politiche dei nostri giorni, sia a livello nazionale che regionale (vedi post: "FNS: come le ideologie fotteranno il sicilianismo"), ci dimostrano che ideologie e utopie fanno - ahinoi - ancora presa su gran parte del popolo. Sembra allora quasi una coincidenza fortunata che proprio oggi, 28 ottobre 2007, il Papa Benedetto XVI ci riporti all'attenzione le terribili persecuzioni religiose avvenute in Spagna durante la guerra civile. Persecuzioni che, ancora una volta, testimoniano del Male - quello assoluto - che si nasconde dietro una visione utopico-materialistica del mondo e della vita.
Il pezzo che riproponiamo è apparso su Libero il 21 ottobre scorso ed è a firma di Antonio Socci. Buona lettura!
LA LEZIONE DEL 28 OTTOBRE...
…Ma potete star certi che in occasione della beatificazione di domenica prossima la Chiesa finirà di nuovo sul banco degli accusati…
di Antonio Socci
Il 28 ottobre prossimo in Vaticano saranno beatificati 498 martiri della feroce persecuzione religiosa esplosa in Spagna dopo il 1931 e specialmente fra il 1934 e il 1936. Una cerimonia di massa di tali proporzioni non ha precedenti. Aveva cominciato Giovanni Paolo II beatificando nel 1987 tre suore carmelitane che erano state crudelmente massacrate per le strade di Madrid. Poi papa Wojtyla celebrò altre undici cerimonie di beatificazione per un totale di 465 martiri spagnoli. Domenica prossima saranno dichiarati beati 2 vescovi, 24 preti, 462 religiosi e religiose, 2 diaconi, 1 seminarista e 7 laici, tutti vittime di quella persecuzione. Sarà l’occasione per conoscere una delle più sanguinarie tempeste anticristiane scatenate nell’Europa del nostro tempo ad opera dei rivoluzionari repubblicani (una miscela di comunismo, socialismo, anarchia e laicismo). “Mai nella storia d’Europa e forse in quella del mondo” ha scritto Hugh Thomas “si era visto un odio così accanito per la religione e per i suoi uomini”. Chiese e conventi (con una quantità di opere d’arte) furono incendiati e distrutti. In pochi mesi furono ammazzati 13 vescovi, 4.184 sacerdoti e seminaristi, 2.365 religiosi, 283 suore e un numero incalcolabile di semplici cristiani la cui unica colpa era portare un crocifisso al collo o avere un rosario in tasca o essersi recati alla messa o aver nascosto un prete o essere madre di un sacerdote come capitò a una donna che per questo fu soffocata con un crocifisso ficcato nella gola.
Molti vescovi o sacerdoti sarebbero potuti fuggire, ma restarono al loro posto, pur sapendo cosa li aspettava, per non abbandonare la loro gente. Non colpisce solo l’accanimento con cui si infierì sulle vittime, inermi e inoffensive (per esempio c’è chi fu legato a un cadavere e lasciato così al sole fino alla sua decomposizione, da vivo, con il morto).
Ma colpisce ancora di più la volontà di ottenere dalle vittime il rinnegamento della fede o la profanazione di sacramenti o orribili sacrilegi. Qua c’è qualcosa su cui non si è riflettuto abbastanza. Faccio qualche esempio. I rivoluzionari decisero che il parroco di Torrijos, che si chiamava Liberio Gonzales Nonvela, data la sua ardente fede, dovesse morire come Gesù. Così fu denudato e frustato in modo bestiale. Poi si cominciò la crocifissione, la coronazione di spine, gli fu dato da bere aceto, alla fine lo finirono sparandogli mentre lui benediva i suoi aguzzini. Ma è significativo che costoro, in precedenza, gli dicessero: “bestemmia e ti perdoneremo”. Il sacerdote, sfinito dalle sevizie, rispose che era lui a perdonare loro e li benedisse. Ma va sottolineata quella volontà di ottenere da lui un tradimento della fede. Anche dagli altri sacerdoti pretendevano la profanazione di sacramenti. O da suore che violentarono. Quale senso poteva avere, dal punto di vista politico, per esempio, la riesumazione dei corpi di suore in decomposizione esposte in piazza per irriderle? Non c’è qualcosa di semplicemente satanico?
E il giovane Juan Duarte Martin, diacono ventiquattrenne, torturato con aghi su tutto il corpo e, attraverso di essi, con terribili scariche elettriche? Pretendevano di farlo bestemmiare e di fargli gridare “viva il comunismo!”, mentre lui gridò fino all’ultimo “viva Cristo Re!”. Lo cosparsero di benzina e gli dettero fuoco. Qua non siamo solo in presenza di un folle disegno politico di cancellazione della Chiesa. C’è qualcosa di più. A definire la natura e la vera identità di questo orrore ha provato Richard Wurmbrand, un rumeno di origine ebraica che in gioventù militò fra i comunisti, nel 1935 divenne cristiano e pastore evangelico, quindi subì 14 anni di persecuzione, molti dei quali nel Gulag del regime comunista di Ceausescu.
Anch’egli aveva notato – nei lager dell’Est – questo oscuro disegno nella persecuzione religiosa. In un suo libro scrive: “Si può capire che i comunisti arrestassero preti e pastori perché li consideravano contro rivoluzionari. Ma perché i preti venivano costretti dai marxisti nella prigione romena di Piteshti a dir messa sullo sterco e l’urina? Perché i cristiani venivano torturati col far prendere loro la Comunione usando queste materie come elementi?”. Non era solo “scherno osceno”. Al sacerdote Roman Braga “gli vennero schiantati i denti uno ad uno con una verga di ferro” per farlo bestemmiare. I suoi aguzzini gli dicevano: “se vi uccidiamo, voi cristiani andate in Paradiso. Ma noi non vogliamo farvi dare la corona del martirio. Dovete prima bestemmiare Iddio e poi andare all’inferno”. A un prigioniero cristiano del carcere di Piteshti, riferisce Wurmbrand, i comunisti ogni giorno ripetevano in modo blasfemo il rito del battesimo immergendogli la testa nel “bugliolo” dove tutti lasciavno gli escrementi e costringevano in quei minuti gli altri prigionieri a cantare il rito battesimale. Altri cristiani “venivano picchiati fino a farli impazzire per obbligarli a inginocchiarsi davanti a un’immagine blasfema di Cristo”.
Si chiede Wurmbrand, “cos’ha a che fare tuttociò con il socialismo e col benessere del proletariato? Non sono queste cose semplici pretesti per organizzare orge e blasfemie sataniche? Si suppone che i marxisti siano atei che non credono nel Paradiso e nell’Inferno. In queste estreme circostanze il marxismo si è tolto la maschera ateista rivelando il proprio vero volto, che è il satanismo”.
In effetti il libro di Wurmbrand s’intitola “Was Karl Marx a satanist?” ed è stato tradotto in italiano dall’ “editrice uomini nuovi” col titolo “L’altra faccia di Carlo Marx”. L’autore si spinge, indagando negli scritti giovanili di Marx e nelle sue vicende biografiche, fino a ritenere che trafficasse con sette sataniste. Peraltro nel brulicare di sette e società esoteriche di metà Ottocento sono tante le personalità che hanno avuto strane frequentazioni. E su Marx anche altri autori hanno fatto ipotesi del genere. Wurmbrand sostiene soprattutto che la filantropia socialista non era l’ispirazione vera di Marx, ma solo lo schermo, il pretesto per la sua vera motivazione che era la guerra contro Dio. Realizzata poi su larga scala con la Rivoluzione d’ottobre e quel che è seguito (nei regimi comunisti fatti, correnti, episodi e personaggi che portano in quella direzione sono chiari).
Sul satanismo non so pronunciarmi, ma gli effetti satanici dell’esperimento marxista (planetario) sono sotto gli occhi di tutti anche se rimossi clamorosamente dalla riflessione pubblica: la più colossale e feroce strage di esseri umani che la storia ricordi e la più vasta guerra al cristianesimo di questi duemila anni. Siccome capita di sentir formulare, in ambienti cattolici, giudizi indulgenti sugli “ideali dei comunisti”, che sarebbero poi stati traditi nella pratica o mal tradotti, è venuto il momento di definire una buona volta la natura satanica dell’ideologia in sé e di tutto quel che è accaduto. Visto che un grande filosofo come Augusto Del Noce da anni ha dimostrato quanto l’ateismo sia fondamentale nel marxismo e niente affatto marginale o facoltativo. La tragedia spagnola, su cui il popolo cristiano non sa quasi niente (e che fu perpetrata anche da altre forze rivoluzionarie e laiciste) dovrebbe far riflettere, se non altro per le proporzioni di quel martirio.
Da “Libero”, 21 ottobre 2007
6 commenti:
Il mondo della ragione, venuto a maturazione nei primi del novecento, ha portato solo stermini ed atrocitá. Ed é morto con la seconda guerra mondiale, con la battaglia di San Pietroburgo, con le camere a gas, con la bomba di hiroshima.
Dopo di questo, le ideologie sono morte (o stanno morendo) lentamente.
Cosa é nato dopo? In cosa ci stiamo muovendo? Senza voler per forza categorizzare in massoni, liberali, etc etc, la crisi della ragione sembra aver condotto l'uomo a rifugiarsi negli istinti: questa é l'era della pornografia, della pedofilia e della bestialitá erette a sistema. Almeno in occidente.
Questa non é piú l'era degli stermini preordinati o delle guerre tattiche. Questa é l'era dell'orrore gratuito e del terrore, delle guerre combattute senza movente e senza fine razionale.
Pessimista? Non lo so... ma capire é il modo migliore per affrontare la realtá.
Riguardo alle rivoluzioni, bisogna specificare meglio: il nome Rivoluzione non puó essere usurpato solo dalla rivoluzione francese. Rivoluzione é una parola potente, evocativa, che merita rispetto. Rivoluzione é il motore della storia. Specialmente della Storia Siciliana. Noi possiamo essere rivoluzione, se lo vorremo.
Caro Abate,
Ti rispondo citando Vittorio Messori:
"Nel giudicare la svolta della storia occidentale nel Settecento, si tenga sempre presente quella differenza radicale di prospettiva che da allora separa noi da tutte le generazioni precedenti. [...]
Le cose si sono talmente rovesciate che, mentre era peccaminoso «tradire» il Cielo per la Terra, a partire da un certo punto diventa peccaminoso (almeno socialmente) il contrario: il pensare all'eternità e non alla storia, anzi alla cronaca. [...]
È forse questo il motivo per cui il linguaggio politico moderno fece ricorso all'astronomia, e quegli eventi li chiamò «rivoluzionari»: parola dotta che, sino al Settecento, riguardava la fisica e non la politica, indicando il movimento di un corpo astrale attorno al suo asse. Parola ottimamente scelta, per significare questo «rigirarsi» completo, questo mutamento totale di prospettiva."¹
Con ciò voglio dire che se la scelta della parola fu ottima allora, lo può e lo deve essere senz'altro oggi che vogliamo chiudere i conti con la modernità.
Senza dubbio quello che tutti noi vogliamo è una rivoluzione. Una rivoluzione che ci porti a "rigirarci" finalmente su noi stessi per poter guardare con occhi nuovi ai secoli passati, vilipesi e derisi dalla modernità.
Hai ragione amico mio, il nome rivoluzione non può essere usurpato solo dalla rivoluzione francese (e similia, aggiungo io).
E allora che rivoluzione sia! Per il bene della Sicilia e dei Siciliani.
--
(1) Vittorio MESSORI, Pensare la storia. Una lettura cattolica dell'avventura umana, Paoline, Milano 1992, p. 225-226
MAI PIU' FESTE DELLE FORZE ARMATE IN SICILIA
http://it.youtube.com/watch?v=zHVIFhT1skg
NUOVO VIDEO PER LA SICILIA CHE VOGLIAMO
www.siciliapaisi.org (com, net) 333 7477702 (tim) 090 9432048 (fastweb)
www.messinacity. com NEWS 2 novembre 2007
1) MOSTRA A ROMA SUL TEATRO ROMANO ANTICO
LA STORIA DEL TEATRO MA DIMENTICANO I TEATRI SICILIANI DI MORGANTINA E SIRACUSA
è sempre la solita storia di amnesie italiane.
Ma quale teatro romano? forse quello copiato dal greco ?
forse quello fatto sparire dalla Sicilia?
Guardate il sito della mostra a Roma allestita dentro al Colosseo.
http://www.beniculturali.it/pdf/TestoColosseoScaena.pdf
ECCO IL VIDEO DEDICATO ALLA MOSTRA DI ROMA
http://it.youtube.com/watch?v=zHVIFhT1skg
Come mai non sono nominati i teatri siciliani che esistevano PRIMA DEI GRECI?
Il curatore, NICOLA SAVARESE, è stato Guest scollar (nel 1988) alla Fondazione P. Getty (Museum) di Los Angeles
Prossimamente articolo sul TEATRO SICILIANO ANTICO
2) MANIFESTAZIONE ASSOCIAZIONE PARENTI VITTIME STRADA
PROPOSTA DI LEGGE DELLA DEPUTATA CARLUCCI
per togliere la patente per 10 anni
a chi uccide in stato alcolico o droghe
7.000 morti l'anno
300.000 feriti l'anno
20.000 invalidi l'anno
ecco come l'Italia paga la politica del trasporto su gomma
l'industria automobilistica lucra miliardi sui cadaveri dei cittadini
ecco come la Sicilia è stritolata in una morsa di acciaio e gomma
2 pedoni al giorno sono investiti senza neanche sapere il perchè.
Alcuni Video della manifestazione:
cercare con le parole VITTIME STRADA oppure CASSANITI,
leggere tutte le note a destra,
comunicare eventuali note, grazie.
Rino Baeli 333 7477702
http://it.youtube.com/watch?v=1sJMNISsQqg
http://it.youtube.com/watch?v=VNVfhm7-doE
http://it.youtube.com/watch?v=ERyVUMzoJdI
http://it.youtube.com/watch?v=OSghW0OdQDs
http://it.youtube.com/watch?v=tx2EteFxejw
http://it.youtube.com/watch?v=_mPtrbu9jtY
3)MOSTRA AL TEATRO DI MESSINA DEL GIORNALE
"L'OSSERVATORE ROMANO" (chiude il 18 novembre)
siamo in una fase di piena offensiva vaticana
che da Roma salta a Messina con una mostra di facciata
Il Vaticano cerca di rifarsi la faccia dopo gli scandali,
riparte da Messina la città distrutta dalle banche, dai militari e dai preti.
4) 4 NOVEMBRE 2007 NESSUNA FESTA DELLE FORZE ARMATE ITALIANE IN SICILIA
Fino a quando non sarà rispettato il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947art.50
"L'Italia si impegna a tenere smlitarizzata la Sicilia"
NESSUNA FESTA FINO A QUANDO LE VITTIME DELLE STRAGI DI PALERMO DEL 19 OTTOBRE 1944 DI CATANIA, DI RAGUSA E DI MESSINA DEL 7 MARZO 1947 COMPIUTE DALLE FORZE ARMATE ITALIANE , NON SARANNO PUNITE, RICORDATE E RISARCITE.
Caro Ingegnere volante,
a proposito di questo articolo, senti cosa dice Franco Battiato in questa intervista a Repubblica TV, in particolare dal minuto 13 in poiç
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=14218&showtab=Copertina
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=
player&cont_id=14218&showtab=Copertina
Caro Abate Vella,
Ti ringrazio per la segnalazione. Ho apprezzato molto il passaggio in cui Battiato invoca le leggi speciali per reprimere sul nascere il vizio della violenza gratuita - che secondo me è figlio della modernità e della perdita del valore della vita che ne consegue. Ma mi è piaciuto ancora di più il passaggio sul "vuoto mistico" dei nostri giorni, sugli uomini ridottisi a semplici corpi, contenitori senza un progetto all'interno... un po' in linea con ciò che afferma Messori circa l'appiattimento della vita su una semplice dimensione orizzontale.
Battiato è senz'ombra di dubbio un grande Siciliano, di cui andare fieri.
Saluti.
Posta un commento