lunedì 17 marzo 2008

I bambini di Cavour

dell'Abate Vella


«Nè va sottaciuto il fatto che il concetto di koinè si trascina dietro il pregiudizio che il dialetto regionale sia una lingua e non un dialetto. Conseguenza innocua, se dietro al concetto di lingua non stia spesso (o non sia stato) quello di nazione»
Salvatore C. Trovato


Il cavo sottomarino che presto unirà direttamente la Sicilia all'India potrà mai fare sentire ai Siciliani i battiti di una nazione che ha finalmente ritrovato la sua libertà, anche se ancora alle prese con i guasti ereditati dal dominio coloniale?

Thomas Babington Macaulay, primo barone di Macaulay, nacque il 25 ottobre 1800 da una famiglia scozzese emigrata in Inghilterra dalle highlands.

Macaulay fu poeta e storico, dedicandosi e pubblicando libri contenenti ballate ed episodi eroici della storia romana.

Fu anche un politico di un certo spessore e divenne membro del parlamento britannico.

L'apice della sua carriera lo raggiunse però grazie alle cariche che ricoprì nei vari organi preposti al governo coloniale dell'India. Anzi si può senza ombra di dubbio affermare che fu lui il vero conquistatore del subcontinente.

Egli andò in India nel 1834 e secondo i libri di storia patria creò le gloriose basi sulle quali fu costruita l'India coloniale bilingue, convincendo il governatore a soppiantare le lingua ufficiali di allora (arabo e sancritto) con l'inglese nel sistema educativo indiano.

Ecco come perorò la sua causa di fronte al parlamento britannico il 2 febbraio 1835:

“Ho viaggiato attraverso l'India in lungo ed in largo e non ho visto ombra di straccione o di ladro. Ho visto una tale ricchezza in questa nazione, valori morali cosí alti, gente di un tale calibro, che non penso potremo mai conquistarla a meno che non spezziamo la vera e propria spina dorsale di questa nazione che é il suo patrimonio spirituale e culturale, per cui propongo di rimpiazzare il suo antico sistema educativo, la sua cultura. Perché se gli indiani pensano che tutto quello che sia straniero ed inglese é buono e sia migliore del loro, essi perderanno la loro autostima, la loro cultura e diventeranno quello che noi vogliamo che siano, una nazione sottomessa.”

Ancora oggi con il termine “Macaulay children” (I bambini di Macaulay) si indicano quegli indiani che adottano la cultura occidentale come modello o che dimostrano comportamenti influenzati dai colonizzatori.

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