martedì 11 settembre 2007

Borghezio protesta contro l'Islam e finisce in cella

di Dimitri Buffa

Da oggi sappiamo che il Belgio è terra off limits per chi vuole dimostrare contro la strisciante islamizzazione d'Europa. Magari si potrà sfilare per l'orgoglio pedofilo, di certo non l'11 settembre per scandire gli slogan che furono coniati da Oriana Fallaci e prima di lei da Bat Yeor.


La manifestazione organizzata per protestare contro la shar'ia in Europa è andata come era largamente prevedibile: il sindaco di Bruxelles Freddy Thielemans invece che proteggere i manifestanti contro il terrorismo islamico e l'islamizzazione dell'Europa dai facinorosi di Allah ha preferito farli arrestare tutti in blocco, compreso l'europarlamentare Mario Borghezio della Lega Nord. E questo per evitare di avere problemi con i rappresentanti più che fanatici della propria comunità musulmana locale. Unico loro reato, nel giorno dell'11 settembre 2007, sesto anniversario della strage organizzata da Bin Laden alle Torri gemelle, quello di avere esposto cartelli con su scritto "No Eurabia".

Tra i fermati oltre all'eurodeputato leghista Mario Borghezio, figurano anche il presidente dell'ultra destra fiamminga 'Vlaams Belang', Frank Vanhecke, e il capofila al Parlamento fiamminga dello stesso partito, Filip Dewinter.

La manifestazione era stata organizzata dalla sigla "Stop the islamization in Europe" (Sioe), con un appello, lanciato dall'associazione di origine danese, subito raccolto da molti altri gruppi politici e associazioni non islamically correct di europarlamentari come l'inglese Gerard Batten (Uk indipendence party) o la Lega Nord in Italia, ma anche il gruppo fiammingo di estrema destra Voorpost. Ed è proprio tra le file di questo gruppo di militanti della destra fiamminga che sono cominciati stamani i fermi della polizia. Insomma ancora una volta nel cuore dell'Europa c'è stato un capovolgimento valoriale tale da far sì che i cittadini del Belgio abbiano scelto di stare dalla parte degli assassini di Theo van Gogh piuttosto che da quella di chi scandiva gli stessi slogan presenti nei libri di Oriana Fallaci.

Nei giorni scorsi c'erano state pesanti avvisaglie che sarebbe potuto accadere proprio ciò che è accaduto e infatti alcune associazioni di cittadini avevano preferito rinunciare all'appuntamento per paura di venire coinvolte in scontri di piazza. Ma mai e poi mai l'europarlamentare della Lega Nord Borghezio poteva immaginarsi di venire trattato come un delinquente solo perchè aveva osato manifestare, sia pure contro la volontà del sindaco di Bruxelles. Che sui siti degli organizzatori dell'evento è stato non a caso ribattezzato "il Gran muftì del Belgio".

Scopo della manifestazione era quello di presentare una petizione al Parlamento europeo contro le leggi europee possibiliste sulla Shar'ia (ci sono state applicazioni ambigue in Germania, Danimarca e anche in Italia del diritto civile in materia di poligamia e di quello penale in materia di percosse a mogli e figli) e anche per permettere, in futuro, che simili manifestazioni abbiano luogo sul territorio europeo. La manifestazione, infatti, era stata dichiarata preventivamente illegale dalle autorità amministative di Bruxelles.

"Le leggi dell'Ue ci danno la libertà di parola - ha però ieri affermato Stephen Gash, fondatore di Sioe in Inghilterra - noi vogliamo solo manifestare pacificamente, davanti all'europarlamento, il nostro pensiero".

Borghezio raggiunto al telefonino dalle agenzie mentre era in cella di isolamento nel tribuinale di Bruxelles ha affermato che "la polizia è andata giù pesante sia con me sia con gli eurodeputati fiamminghi e francesi che sono stati fermati insieme a me anche dentro il bus su cui ci hanno caricato".

Il prossimo appuntamento l'associazione contro l'islamizzazione d'Europa lo ha già fissato a Marsiglia, a data da destinarsi, per tornare a protestare contro la shar'ia e il diffondersi violento dell'islam in Europa.

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