giovedì 13 settembre 2007

Fuochi di ferragosto (Mafia estiva 1)

dell'Abate Vella

Durante la pausa d'agosto, le notizie estive in Italia scorrono lente ed inconsistenti, pronte a spegnersi non appena i magnacci che siedono nei vari parlamenti tornano alla carica con la loro cronica incapacità (e rapacità) dello gestire la cosa pubblica.

Intorno al ferragosto però, due fatti (o meglio fattacci) hanno contribuito a gettare un squarcio di luce su quello che sta accadendo intorno a noi, senza che ancora il Popolo Siciliano riesca a diventare attore protagonista nella recita delle vicende che più da vicino lo riguardano.

Il primo è senz'altro l'eccidio di sei italiani a Duisburg, in Germania. Calabresi, è bene precisare. Come hanno prontamente fatto tutti i media italiani, proponendo il classico ritornello dell'inferiorità e della bestialità (nel senso di ferocia) dei meridionali.

Subito uno strano particolare traspare dalla storia riguardante proprio l'origine di assassini ed assassinati: i giornalisti fanno a gara a mettere in risalto il fatto che il gruppo proviene da un paesino di 4000 anime. Secondo loro questo sarebbe ulteriore prova della necessità che i meridionali siano confinati dietro un muro ben guardato. La logica però fa nascere uno strano dubbio: come è possibile che da un paesino di 4000 anime non si riesca a snidare tanta ferocia?

Anche qui i pennivendoli fanno a gara citando le minchiate più inverosimili, tipo la conformazione orografica della zona, i retaggi tribali che ancora pervaderebbero la società calabra, l'onnipresente omertà. Insomma, l'intero arsenale della repressione antisiciliana trasferito a piè pari oltre lo stretto. E giù tutti i gonzi dello stivale (a nord come a sud) a bersela come aperitivo di una nuova stagione televisiva fatta di tette al vento, frodi sportive ed oscenità varie.

Prima di esaminare questo “spostamento” di mira, è bene ragionare un altro po' sulle 4000 anime. A poche ore dalla strage, tutti i giornali già riportavano i dettagli delle faide di quel paesino: le alleanze, gli screzi, le appartenenze, gli affari, persino il conto dei proventi. Ma allora che ci andate cercando agli sfortunati compaesani di quelle bestie? Per assurdo, sembra quasi che questi articoli così dettagliati siano un avvertimento contro chi voglia ribellarsi (stai attento: sappiamo tutto e non facciamo niente. A buon intenditore...).

Sarebbe un assurdo. Ma non è un assurdo che uno stato del G7 non riesca a controllare un paesino di 4000 anime (a parte la lavata di faccia del "blitz" ben 15 giorni dopo l'eccidio)? Non è assurdo che sia accaduto quello che è accaduto senza che nessuno abbia capito quello che covava sotto la cenere? Certo lo stato Italiano è oramai allo sbando, e può anche darsi che dopo aver creato i mostri, non sia più capace di controllarli e la violenza di questi cani sciolti (l'idea che dalla Calabria sia stata lanciata un'organizzazione criminale internazionale degna di un film di James Bond è risibile) stia tracimando oltralpe. Ma può anche darsi che la tracimazione sia pianificata e voluta, all'interno della guerra sotterranea che si profila in Europa per la spartizione delle spoglie della Pseudo-Repubblica italiana, già da tempo in odore di estrema unzione.

E qui, noi che amiamo le cospirazioni, cominciamo a sguazzare a nostro agio. Perchè se a Duisburg “si è lasciato fare”, ciò può avere due obiettivi in verità molto simili. Cambia solo l'occhio dietro il mirino.
Si è forse trattato di un colpo di coda del regime padano che “avverte” l'Europa di lasciare a loro il controllo altrimenti ci saranno delle conseguenze per tutti? Oppure, spostando lo sguardo di 180 gradi, si è già al lavoro per sostituire l'oppressione nazionale in una continentale, paventando un pericolo a scala europea?

Tutte queste sono solo ipotesi di lavoro. Ma certo l'episodio di Duisburg è significativo, molto oltre quello che i servi che scrivono di mafia sui mezzi ufficiali vogliano farci credere. Dispiace comunque che i meridionali ed i siciliani non capiscano ancora che in un paesino di 4000 anime certe cose non possano mai succedere senza una precisa pianificazione politica. Una pianificazione partita da nord, ben oltre il muro di gomma che circonda le nostre città ed i nostri paesi.

Il Consiglio dell'Abate Vella

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cari amici,


siamo lieti di comunicare che, al fine di contribuire positivamente all'odierno dibattito culturale, storico ed economico riguardante la nostra terra, abbiamo predisposto il sito di MERIDIO SICULO.


l'indirizzo è:

http://www.meridiosiculo.altervista.org

Un carissimo saluto!

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Meridio,

Ti ringrazio per avermi reso partecipe di questo bell'evento, ne sono onorato! Ma ancora di più mi sento onorato di comparire tra i tuoi link.

Ho provveduto a fare lo stesso con il tuo bel sito. Grazie e a risentirci.

Un abbraccio! -- L'Ingegnere Volante

Anonimo ha detto...

FINALMENTE I VERI SICILIANI si sono risvegliati da 147 anni di sonno profondo. Il sangue del Vespro di 750 anni fa`incomincia a scorrere di nuovo. Questa volta gli nemici non sono i francesi angioini e il papa, ma gli italici del nord, i pseudo-italiani che hanno perso le loro radici e lingue storiche, il governo coloniale italiano, i partiti nazionali italiani, l’opinione pubblica italiana col cervello lavato al stile stalinista, i pseudo-siciliani colonizzati, il sistema scolastico conformista perpuatori delle menzogne anti-storiche, la stampa asservita al potere politico italico. Il nostro momento storico per la nostra riscossa come popolo Siciliano e`arrivato il 4 luglio 2007 quando il popolo Siciliano ha finalmente smaschierato l’anti-eroe ed assassino garibaldi al parlamento italiano. Lo stesso giorno dell’anti eroe garibaldi e della revoluzione Americana. Noi faremo come hanno fatto gli Americani di 231 anni fa`, rovesciando il potere coloniale che le teneva schiavi. VIVA La Sicilia Libera, VIVA il popolo Siciliano, VIVA la Nazione Siciliana, VIVA LA LINGUA SICILIANA. Avanti col nuovo Vespro Siciliano