Sgarbi, il saccente, il liberal-radicale, il massone, accusa il Presidente Lombardo di "avvallare un reato". Spero che la replica di Lombardo non si faccia attendere e che soprattutto sappia usare le parole giuste contro il giullare tosco-padano.
Secondo il buffone emiliano, "il governatore - scrive in una nota - é una brutta copia di Bossi, perché non ha l'estro del leader del Carroccio. Mi chiedo perché lui si è candidato a governare una Regione quando nega un fatto storico, ossia l'Unità d'Italia. Che si dimetta. Il suo è un atto inqualificabile. Il presidente della Regione ha giurato fedeltà alla Repubblica italiana per cui le sue dichiarazioni a sostegno di un sindaco che ha oltraggiato una targa avvallano un reato".
Il saccente di Ferrara fa quattro errori madornali:
1. Chiama Lombardo "governatore". Lombardo è governatore di un bel niente. E' semmai il Presidente della Regione Siciliana, che è stato regionale confederato all'Italia per mezzo dello Statuto di Autonomia, la nostra carta costituzionale, parte integrante della Costituzione italiana.
2. Lombardo non si è candidato a governare una regione qualunque dello Stato italiano come la Puglia o la Lombardia, ma ad essere Presidente della Regione Siciliana, l'unica Regione che può chiamarsi "Siciliana" con pari dignità della Repubblica "Italiana". Che infatti non si chiama Repubblica Italia per la stessa ragione per cui la Regione non si chiama Regione Sicilia.
3. L'unità d'Italia non ha bisogno di Lombardo per essere negata. Si nega da sola per mezzo degli illegali plebisciti di annessione.
4. Oltraggiare una targa non è reato. La Repubblica italiana garantisce - almeno in teoria - la libertà d'espressione. Per cui Sindoni ha tutto il diritto di distruggere una targa e di cambiare nome a una piazza. Ne ha piena facoltà.
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